Tra le case di moda italiane famose, Versace è sicuramente tra le più famose al mondo. Del resto, la sua storia parla chiaro. E davvero, raccontandola, non ci si può mai annoiare. E’ una storia di successo tutta italiana, fatta da sfilate, top model, made in Italy e anche episodi terribili come la morte del suo fondatore, Gianni, avvenuta negli Stati Uniti nel 1997 per mano di un folle.
Ripercorriamo in questo nuovo post a cura del nostro portale, gli inizi, l’ascesa e gli eventi principali legati al brand Versace, famoso in tutto il mondo e che rispecchia il lusso italiano in fatto di moda. Bentornati sul nostro sito!
Gli inizi di Gianni Versace
Gianni Versace è stato proiettato fin da subito nella moda e nella sartoria, considerando che a possederne una era la madre. Ma nel 1972 decide di compiere il grande salto e trasferirsi, da Reggio Calabria a Milano. Qui subito comincia ad attivarsi per trovare delle collaborazioni, come quelle con De Parisini di Santa Margherita.
Gianni comincia così a farsi conoscere e quattro anni più tardi dal suo arrivo a Milano, quindi nel 1976, arriva anche il fratello Santo. I due, con Claudio Luti, fondano l’azienda Versace e nel 1978 c’è la loro prima sfilata. L’inizio del successo planetario di questa maison, che fa del lusso e della creatività (che si fonda con il classicismo) il suo marchio di fabbrica.
La scalata di Versace
Anche fotografi di un certo livello cominciano a lavorare per Versace. Tra questi, bisogna menzionare sicuramente Helmut Newton e Bruce Weber. Per non parlare, poi, di Richard Avedon. Ai Versace piace osare e dagli anni ’80 cominciano a far parlare di sé. Si va dalla maglia metallica del 1981 allo stile bondage che è a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90.
La società non era ancora pronta per i modelli targati Versace ma la sostanza è che si comincia a parlare di Versace, appunto. Nel 1991 nasce Versace Signature, due anni più tardi Versace Home Collection. Ma i progetti sono davvero tanti. Comincia, però, nel frattempo un periodo buio che porta alla morte di Gianni Versace.
Gianni Versace tra tumore e omicidio
Nel 1993 Gianni Versace ha un tumore all’orecchio e, quindi, passa il 30% delle quote a Santo e il 20% alla sorella Donatella. Ma l’episodio più sconvolgente accade a Miami, il 5 luglio 1997. Gianni Versace viene ucciso nella propria villa a Miami e, da lì, il brand Versace fatica a riprendersi. Del resto, la ‘botta’ è stata davvero notevole. Una crisi economica che arriva fino al 2004 quando l’amministratore delegato Giancarlo Di Risio prende in mano tutta la situazione e Donatella Versace si occupa dell’area creativa.
Nel frattempo, vengono organizzate varie mostre, tra Londra e New York e la società Versace si riprende. O, quantomeno, inizia a farlo.
Versace venduta a Michael Kors
Nell’autunno del 2018 Michael Kors acquista tutto il brand Versace per poco più di 2 miliardi di dollari. Un’acquisizione importante, a tal punto che il gruppo di Kors cambia nome in Capri Holdings. Donatella Versace rimane, però, nel suo ruolo di direttrice creativa, in una sorta di continuità creativa.
Una cessione quasi inevitabile, considerando che, comunque, i fasti del pre-1997 ancora non dovevano arrivare al 100% e, comunque, le spese per sostenere un brand di questa portata non erano certamente poche.
Curiosità: è grazie a Versace che è nato Google Immagini?
Una domanda a cui difficilmente si otterrà una risposta certa ma a noi italiani piace pensarla così: è grazie a Versace che è nato Google Immagini. Il motivo? Per Jennifer Lopez, in occasione dei Grammy Awards del 2000, fu disegnato un abito iconico e leggendario: il jungledress.
Ebbene, gli utenti non erano quasi più interessati alla manifestazione ma volevano vedere il vestito dell’artista. In questo modo, Google capì che tante persone potevano essere interessate alle immagini e creò, appunto, una nuova sezione che chiamò Google Immagini.
Magari gli esperti di Google avevano già in mente di creare questa sezione però sicuramente l’abito disegnato dall’azienda Versace per la cantante americana ha accelerato il progetto. Perché, soprattutto nella moda, si parla attraverso le immagini. Se, poi, sono anche made in Italy, allora c’è un qualcosa in più!