Lo svezzamento è quel delicato ma meraviglioso momento in cui un neonato inizia ad assaporare i cibi. Il percorso, che inizia con piccole modifiche alla sua alimentazione, porta all’introduzione graduale di tutti gli alimenti che andranno a sostituire il latte. Negli ultimi tempi, sta riscuotendo non poco successo lo svezzamento naturale.
Esistono, in realtà, diversi tipi di svezzamento. Quello classico parte dalla frutta per poi aggiungere sempre più alimenti e diminuire contestualmente l’assunzione del latte materno o di quello in polvere. Alla fine del percorso, prima del compimento dell’anno di età, il bambino avrà imparato ad assaporare tutti gli alimenti e potrà usufruire di pasti normali.
Cos’è lo svezzamento naturale
Di tutti i tipi di svezzamento che esistono, lo svezzamento naturale neonati si sta affermando sul panorama familiare. Per definirlo, è necessario distinguerlo dallo svezzamento classico.
Lo svezzamento classico prevede una sorta di schema che introduce gli alimenti nella dieta del neonato seguendo un certo ordine. Prima la frutta, dopo un mese il brodo vegetale, poi crema di cereali e formaggio, poi pasta e altri alimenti con glutine, legumi, pesce, pomodoro.
Secondo lo schema classico, dunque, di mese in mese si aggiungono nuovi alimenti a partire dal sesto mese d’età, fino ad arrivare al dodicesimo, quando il bambino sarà completamente svezzato.
Lo svezzamento naturale neonati non è poi così diverso. Il principio è sempre lo stesso: quello di inserire gli alimenti in modo graduale e non tutti insieme, in modo da tenere sotto controllo le reazioni del piccolo. Ciò che cambia, però, è il fatto che si assecondino i desideri del bambino: lo svezzamento naturale schema, dunque, non è previsto.
Alimentazione del bimbo naturale: svezzamento come si fa?
Per lo svezzamento naturale o autosvezzamento è necessario che il neonato partecipi alla convivialità della tavola e sia presente durante i pasti del resto della famiglia. Con lo svezzamento naturale dal seno, il bambino inizierà a mostrare interesse per una o l’altra pietanza e sarà compito dei genitori lasciare che la assaggi.
Indubbiamente, andrà sempre valutata la situazione e, prima di tutto, ogni assaggio dovrà essere abbastanza piccolo per un bambino che non ha ancora imparato a masticare. Lo svezzamento naturale del bambino, in effetti, prevede che prima di procedere si siano assicurate alcune condizioni.
Le regole
Prima di tutto è necessario sapere che l’età di sei mesi non è orientativa, ma è il momento dopo il quale si può effettivamente procedere con lo svezzamento. Molte famiglie lo mettono in pratica in anticipo, anche a 3 o 4 mesi, non rendendosi conto della pericolosità di uno svezzamento prematuro.
In più, prima di procedere, è necessario che il bambino abbia mostrato di avere le facoltà necessarie per la masticazione: non solo la presenza dei dentini, ma anche la capacità di indirizzare e controllare il cibo in bocca.
Inoltre, deve essere in grado di sputare intenzionalmente il cibo e, soprattutto, deve essere in grado di imitare gli altri. È proprio attraverso l’imitazione, infatti, che il bambino impara a mangiare, vedendo come fa il resto della famiglia.
Questo tipo di svezzamento si sceglie per assecondare i desideri e i bisogni del bambino. Ma è bene ricordare di rivolgersi sempre ai medici specialisti prima di prendere qualunque decisione. In più, una buona norma è quella di offrire ai neonati solo cibi biologici e non trattati, per essere certi di offrire loro un’alimentazione realmente sana.
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