Alcune situazioni personali e certi eventi eccezionali a livello globale possono creare le condizioni per l’arrivo della Sindrome della Capanna. Ma cos’è esattamente? Quali sono i sintomi?
Un periodo di convalescenza prolungata così come un lockdown dovuto a emergenze sanitarie possono dar vita a qualcosa di impensato: la Sindrome della Capanna (in inglese Cabin Fever).
La Sindrome della Capanna è stata associata al nuovo Coronavirus, ma in realtà si manifesta ogni qual volta si torna alla pseudo normalità dopo un periodo di isolamento dal mondo.
Sostanzialmente il desiderio di recuperare la libertà e la vita di sempre si affievolisce fino a spegnersi di fronte a un sentimento di paura mista ad ansia e insicurezza.
Che cos’è la Sindrome della Capanna?
La Sindrome della Capanna o del Prigioniero è un fenomeno di natura emotiva caratterizzato da paura, ansia e insicurezza che insorge a seguito di lunghi periodi di isolamento.
Tornare a vivere la normalità, seppur rappresenti qualcosa di profondamente desiderato, genera una sensazione di smarrimento che incute timore.
Paradossalmente l’innaturale allontanamento del mondo diventa un rifugio dentro cui sentirsi al riparo e al sicuro dai pericoli.
È un po’ quello che accadeva ai cercatori di oro americani di inizi ‘900 quando trascorrevano mesi in una capanna. Dopo tale periodo venivano assaliti da paura, sfiducia e ansia al pensiero di tornare alla civiltà.
I sintomi di questa Sindrome e la psicologia
Chi è affetto da Sindrome del Prigioniero percepisce la casa come l’unico rifugio nel quale sentirsi sereno e protetto; d’altro canto è il luogo più sicuro al mondo.
L’idea di uscire per portare avanti impegni lavorativi, studio e relazioni sociali genera irritabilità, paura, angoscia, malessere generale, bisogno di riposarsi, problemi di memoria e mancanza di motivazione.
Tuttavia, nonostante lo sconvolgimento emotivo, psicologico e fisico, la Sindrome del Prigioniero deve essere considerata una risposta emotiva anziché un disturbo mentale.
Sindrome della Capanna: come uscirne
La Sindrome della Capanna nei bambini e negli adulti è una reazione emotiva a un isolamento forzato e per tanto può essere considerata naturale. Non c’è nulla di cui vergognarsi.
Come uscire dalla Sindrome della Capanna? Il primo passo per superare la Sindrome della Capanna da Covid o altre situazioni è prendere consapevolezza e abbracciare i propri sentimenti.
Dopo aver capito cosa significa la Sindrome della Capanna, quindi, è indispensabile fissare degli obiettivi, lavorare per raggiungerli e costruire un trantran fatto di lavoro o studio, commissioni e sport.
Non deve mancare il tempo per trasformare l’isolamento in qualcosa di positivo, dando importanza ai piccoli gesti e allontanando tutto ciò che può essere considerato superfluo.
In fase di ripresa della routine, poi, sarebbe meglio allontanare le fonti di negatività come le persone e le informazioni che incutono timore. L’obiettivo è restare concentrati e allontanare l’angoscia.
Sarebbe meglio condividere le sensazioni, i timori e i dubbi con qualcuno che vive o ha vissuto la stessa situazione in modo da allentare la solitudine e infondere la voglia di interagire con gli altri.
Se proprio non si riesce a superare la Sindrome del Prigioniero allora è meglio prendere consapevolezza e farsi aiutare da uno specialista.
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