Nel corso dell’ultimo anno e mezzo abbiamo imparato non solo a convivere con una pandemia mondiale, ma anche con l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. La maggior parte di noi, con tutta probabilità, non ha mai utilizzato una mascherina o un paio di guanti se non per fare la tinta. Eppure, sono ormai diventate così parte integrante della nostra vita da diventare quasi un capo di abbigliamento da abbinare al resto dell’outfit. Se però per alcune persone è diventata un must non solo per questioni igieniche e sanitarie, per altre è fonte di continui problemi, in particolare per quanto riguarda la pelle del viso. Non a caso, quindi, è stato coniato il termine “maskne“, che contiene la parola “mask” e “acne” e che fa subito intendere di cosa parliamo.
Che cos’è il “maskne”?
Come dice la parola stessa, si tratta di quella sorta di acne (o imperfezioni, bollicine, crosticine e quant’altro) che si manifesta sul viso in corrispondenza dei punti in cui sfrega la mascherina. Questa reazione è, come si può ben immaginare, dovuta al fatto che portiamo per ore e ore mascherine che impediscono la corretta ossigenazione della pelle e, sfregando, creano delle irritazioni che si vanno inevitabilmente a infiammare. A questo si aggiunge l’umidità costante dovuta al respiro che resta “intrappolato” nella mascherina. Questo crea le condizioni ideali per la proliferazione di germi e batteri sul nostro viso. Il maskne può colpire tutti i tipi di pelle, anche se ovviamente sono quelle più sensibili a soffrirne di più. In alcuni casi, infatti, si può arrivare a veri e propri rash cutanei e infezioni che vanno ben oltre i brufoletti.
Come prevenirlo?
Purtroppo non possiamo fare miracoli poiché, almeno per ora, il momento in cui ci libereremo della mascherina sembra ancora lontano. Possiamo però adottare alcuni piccoli accorgimenti per limitare il più possibile le conseguenze del maskne sulla pelle del nostro viso. Innanzitutto, bisogna fare attenzione al tipo di mascherina da indossare. Un aspetto cui fare particolarmente attenzione è l’aderenza e la vicinanza al viso: più la mascherina è aderente e più è probabile lo sfregamento e la ridotta ossigenazione. A questo scopo possono tornare utili le mascherine riutilizzabili in tessuti leggeri e traspiranti, magari in cotone, da lavare dopo ogni utilizzo. Quando possibile, poi, cerchiamo di far respirare la pelle il più possibile approfittando dei momenti in cui siamo soli, come per esempio in auto.
Anche in questo caso è utile mantenere una beauty routine il più possibile purificante. Via libera quindi a maschere viso fai da te oppure a prodotti che contengano ingredienti come la calendula (calmante), l’aloe vera (antinfiammatoria) o lo zinco (cicatrizzante). Al bando anche fondotinta e contouring pesanti che, con i loro strati, rischiano di peggiorare la situazione. Se proprio sentite l’esigenza di truccarvi, optate per una BB cream.
Come curare il maskne?
Se ormai le conseguenze dell’utilizzo prolungato della mascherina sono già fin troppo visibili sul nostro viso, niente panico. C’è ancora modo di rimediare! Innanzitutto continuate – o migliorate – la vostra routine per quanto concerne la skincare. È importante lavare il viso con un sapone (o una mousse) delicata, applicare del tonico lenitivo. Quello che vogliamo ottenere è un effetto astringente per i pori. A questo scopo possiamo creare un tonico fai da te con un acqua e aceto in parti uguali in cui immergere un batuffolo di cotone da passare sui pori e lasciare agire 3/4 minuti prima di sciacquare. Lo stesso effetto si può ottenere utilizzando del semplice succo di limone, da passare sul viso e sciacquare dopo dieci minuti.
Dopo il tonico, si può passare ad applicare una maschera idratante in modo da creare una sorta di barriera tra la pelle e la mascherina. Una (massimo due volte a settimana), per favorire l’effetto astringente sui pori, possiamo invece utilizzare una maschera a base di argilla verde.
Prima di andare a dormire, poi, è importante detergere a fondo la pelle per eliminare tutte le impurità, tra cui non solo lo smog, ma anche sebo e sudore. Cerchiamo di prediligere prodotti naturali, lenitivi e cicatrizzanti. Concludiamo poi con una crema notte idratante.