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Dieta fruttariana: cos’è? Pro e contro da valutare

Mai sentito parlare di dieta fruttariana? Tra i pareri diffusi, c’è chi ne descrive i benefici e chi invece i danni che potrebbe arrecare.

Le festività natalizie sono ormai giunte al termine. Tra pranzi e cenoni, è arrivato il momento dell’anno in cui si cerca di rimettersi in riga o rimediare ai chili di troppo accumulati durante le feste.

Tra dieta low carb, dieta chetogenica, digiuno a intermittenza – e chi più ne ha più ne metta – le tipologie di alimentazioni proposte per tornare in forma sono davvero tante.

Una di queste – appunto – è l’alimentazione fruttariana. Curiosa di scoprire di cosa si tratta? Continua a leggere!

Dieta fruttariana: cos’è?

Come si può facilmente capire, è una dieta basata quasi esclusivamente sul consumo di frutta ed è vista spesso come metodo veloce per dimagrire.

Come però accade per molte diete estreme, essendo anche molto difficile da sostenere nel lungo periodo a causa di importanti carenze nutrizionali, il rischio è quello di avere poi l’effetto opposto: riprendere i chili persi…con gli interessi.

Con la dieta fruttariana, infatti, è possibile che ci sia una perdita di peso nelle fasi iniziali, ma si tratta prevalentemente di massa muscolare che viene consumata come riserva in mancanza di un adeguato apporto quotidiano di proteine.

Proprio la massa muscolare, però, è quella che mantiene il metabolismo attivo ed efficiente e permette di bruciare calorie anche a riposo.

Origini

Il fruttarismo è nato in Germania nel 1800 per merito del professor Arnold Ehret: affetto da problemi cardiaci incurabili all’epoca, cercò un rimedio dedicandosi a numerosi studi sui modelli differenti di alimentazione.

L’idea principale dei fruttariani, è che l’uomo in origine si è nutrito esclusivamente di frutti dolci trovati sugli alberi o caduti per terra.

Proprio per questo, ritengono che il nostro corpo sia fatto in modo tale da poter ingerire per la propria sussistenza solo questi alimenti.

Per altri invece c’è alla base un concetto più etico, ossia quello di non porre termine ad un’altra vita, come quella della pianta.

Ciò che è certo, è che non si può diventare fruttariani da un giorno all’altro, servono almeno due anni per completare il proprio percorso: si parte evitando innanzitutto il cibo lavorato, legumi e semi.

Fruttariani dieta: cosa si può mangiare?

Innanzitutto, questo tipo di alimentazione comprende tutti i frutti, ossia ogni vegetale che contiene almeno un seme – come i pomodori – purché non siamo trattati, ma solo di stagione.

Sono ammessi i frutti oleosi – come olive e avocado – frutta secca, quale prugne, datteri, noci e mandorle, e i semi di girasole, sesamo e zucca.

Ciò che invece non è permesso mangiare sono i condimenti, eccetto spezie naturali, erbe aromatiche, zenzero e olio d’oliva, e niente zucchero.

Pro e contro della dieta fruttariana

Nonostante la frutta faccia bene al nostro corpo, un consumo esclusivo della stessa – pur variando ogni giorno – può compromettere gravemente la salute, causando seri danni al pancreas e non solo.

Il fatto di escludere i legumi, che sono una delle principali fonti di proteine in alternativa a quelli animali, la rende poi una dieta eccessivamente povera di proteine, fondamentali per mantenere intatti i processi del nostro organismo e la massa muscolare.

Inoltre, provoca una forte carenza di calcio, ferro, vitamina B12 e D, facilmente reintegrabili..

Quindi, seguendo la dieta fruttariana si potrebbe perdere peso, ma insieme ad esso si perderebbero anche importanti sostanze nutritive, motivo per cui, è sempre consigliabile essere ben informati e affidarsi alle giuste persone, prima di prendere scelte di questo genere.

Come sempre, il giusto si trova nel mezzo!

Foto di Mikhail Nilov da Pexels