Cos’è il coming out non è più un segreto oggigiorno, ma il suo significato viene spesso confuso con l’outing. Che significa fare coming out veramente?
La prima cosa da considerare per capire fino in fondo il significato di coming out è la sua traduzione letterale, vale a dire “uscir fuori”.
Questa espressione non è altro che l’abbreviazione “coming out of the closet”, tradotto in italiano “uscire dal ripostiglio” o meglio dire dal nascondiglio.
Sostanzialmente l’espressione coming out significa uscire allo scoperto, cioè dichiarare pubblicamente (o comunque all’interno della sfera privata) la propria inclinazione sessuale o identità di genere.
Cosa vuol dire fare coming out?
Chi fa fatto coming out ha deciso di dichiarare di essere gay, lesbica, bisessuale, pansessuale o qualsiasi tipo di identità, cambiando l’etichetta affibbiata da altri o a volte confermando una certezza latente.
A rendere unico questo momento è l’intenzione di rendere pubblica la propria inclinazione sessuale, dopo un percorso personale culminato nella consapevolezza. Insomma il coming out è sinonimo di volontarietà.
Cosa si intende per outing?
La differenza tra coming out e outing è rintracciabile nelle intenzioni: il primo è una manifestazione volontaria mentre il secondo è un atto subito.
Cosa si intende per outing allora? Fare outing significa rivelare l’inclinazione sessuale o l’identità di genere di un’altra persona senza avere il consenso per farlo.
L’outing può essere considerato alla stregua di un atto di violenza visto che è una forzatura nei confronti di chi preferisce mantenere la propria privacy o non ha preso coscienza di se.
I coming out famosi
Ancora oggi, nonostante la sensibilizzazione in atto, c’è chi continua a non metabolizzare il coming out di un certo cantante, attore, politico o personaggio pubblico.
Il problema è che ai vip non viene riconosciuto lo stesso percorso di accettazione di se e consapevolezza (spesso sofferta). Il pubblico li colloca in una vita edulcorata e li cristallizza in una sensazione.
In realtà anche il loro coming out è fatto di storie intime di riconoscimento, accettazione e condivisione. In più, essendo popolari, si trovano a dover lottare con l’immagine del pubblico e le loro resistenze.
Per esempio, Gabriel Garko nel suo coming out ha sentito l’esigenza di spiegare le ragioni che l’hanno spinto prima a prestarsi ai suoi finti fidanzamenti e flirt e dopo a rivelarsi mediante il Grande Fratello Vip.
Qualche anno fa anche Tiziano Ferro si è raccontato tramite le pagine del suo libro autobiografico intitolato Trent’anni e una chiacchierata con papà.
Anche Elliot Page, nato Ellen Page, ha annunciato di essere transgender tramite una lettera social: “Voglio condividere con voi che sono trans. I miei pronomi sono lui/loro e il mio nome è Elliot”.
Anche Willie Garson si è ritrovato a fare un coming out contrario rispetto al senso comune, affermando la propria eterosessualità in netto contrasto con il suo personaggio Stanford Blatch in Sex & the City.
Coming Out Day
L’11 ottobre ricorre il Coming Out Day. Che cos’è? È il giorno scelto dalla comunità LGBTQ+ per celebrare il momento in cui si riconosce la propria inclinazione sessuale o identità di genere. Al centro di tutto c’è questo momento di consapevolezza e rinascita, qualcosa da ricordare e onorare.
Nel tempo la giornata internazionale di celebrazione si è trasformata nell’occasione perfetta per rivendicare i diritti della comunità LGBT+.
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