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Come far fronte ai brutti voti dei figli: 5 consigli utili per aiutarlo a fare meglio

La scuola è una parte importante della vita dei bambini che mette alla prova le abilità genitoriali dei grandi. Ma come far fronte ai brutti voti dei figli?

Per qualcuno 6 è un brutto voto mentre per qualcun altro non esistono ragazzi intelligenti che vanno male a scuola: l’obiettivo è primeggiare in entrambi i casi.

Purtroppo anche i più bravi possono fallire un compito in classe o non eccellere in una materia, ma spesso i genitori non riescono ad accettare l’insuccesso.

I genitori non sanno come affrontare un brutto voto del figlio semplicemente perché vivono il giudizio negativo del docente come un fallimento inaccettabile.

Non sapendo come reagire a un’insufficienza o a una brutta pagella, quindi, tendono ad arrabbiarsi o a sminuire l’evento (che in realtà è importante per il bambino).

Dall’altra parte, che siano brutti voti alle medie o alle elementari, il bambino inizia a chiedersi cosa succede se prendi un brutto voto a scuola all’interno della sua routine e del rapporto con i genitori.

Come affrontare un brutto voto nella prospettiva giusta

I genitori che non sanno come aiutare un figlio che va male a scuola dovrebbero ricordare che tra i loro compiti c’è quello di dare il buon esempio, educare e sostenere il bambino.

Da un lato si ritrovano a educarlo al rispetto degli altri e delle regole mentre dall’altro lato lo spingono a dedicarsi alle cose che gli piacciono di più. Insomma provano a prepararlo alla vita.

È proprio tenendo presenti queste massime che i genitori dovrebbero reagire a un brutto voto a scuola, vale a dire dando il buon esempio.

In pratica trovare un modo per capire cosa fare se si prendono brutti voti a scuola diventa un banco di prova per dimostrare ai più piccoli come affrontare le sconfitte, da quelle più piccole a quelle più grandi.

Questo non significa imparare come fregarsene dei voti, ma insegnare ai figli a mettere in conto l’insuccesso e a guardarlo con occhi diversi.

L’insuccesso scolastico può diventare un’occasione di crescita per entrambi: i genitori imparano a dialogare con i più piccoli mentre i bambini capiscono come andare oltre la sconfitta del momento.

5 consigli su come far fronte ai brutti voti dei figli

I genitori che non sanno come far fronte ai brutti voti dei figli possono fare tesoro di alcuni consigli utilissimi in questi casi.

  1. Non arrabbiarsi o banalizzare

La prima cosa da fare è mantenere la calma, anche quando si è infastiditi, irritati e arrabbiati. D’altronde le urla frustrerebbero il bambino e infonderebbero il timore di sbagliare in futuro per evitare reazioni del genere.

L’atteggiamento contrario è controproducente allo stesso modo perché rischia di far passare il messaggio che quell’evento che l’ha messo in crisi non è poi così importante.

  1. Capire il problema

Più che incutere timore e lasciare il bambino impreparato su come dire ai genitori di aver preso un brutto voto sarebbe meglio cercare di capire il problema insieme. Qual è il problema? Di cosa ha bisogno?

Spesso l’insuccesso non è legato alla scarsa volontà, ma a fattori estranei come non aver capito un concetto chiave o essersi fatto prendere dal panico.

Alcune volte, dietro l’insuccesso, si nasconde un disagio, una ricerca di attenzione o un deficit di concentrazione.

Il dialogo aiuta a capire le ragioni del bambino e prendere consapevolezza di un eventuale problema in modo da agire nel modo giusto.

  1. Tenere a mente l’obiettivo

Lo scopo della scuola è formare i ragazzi dal punto di vita culturale e umano e per questo fare attenzione soltanto ai voti non è un atteggiamento costruttivo.

Chi focalizza l’attenzione soltanto sul voto alto, quindi, rischia di perdere di vista l’obiettivo principale e innescare la paura di fallire nel bambino.

  1. Evitare le etichette e i paragoni

Il brutto voto mette in crisi il bambino e chiamarlo “somaro” o “scansafatiche” non lo incoraggia a fare meglio, anzi. In questo modo il bambino rinforza un’immagine negativa di sé.

Per questo motivo sarebbe meglio anche evitare il paragone con gli altri compagni di classe, i cugini o i figli di amici e le punizioni. Il senso di frustrazione generato sottrae soltanto energie.

  1. Costruire un metodo di studio insieme

Il metodo di studio può fare la differenza: schemi, mappe concettuali, riassunti, idee creative, ripassi ad alta voce. Per aiutalo bisogna osservare le modalità di studio e orientarlo verso un altro metodo.

Il successo di un metodo di studio si può misurare nei miglioramenti del bambino: capisce facilmente i concetti, memorizza più velocemente e si stanca di meno. Non si tratta solo di voti.

 

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