Il periodo di aspettativa è una necessità per molti lavoratori, ma la maggior parte di loro non conosce la differenza tra aspettativa retribuita e non retribuita e quando si può chiedere. Scopriamolo insieme.
I lavoratori possono assentarsi dal lavoro per un periodo di tempo chiamato aspettativa (sinonimo di congedo temporaneo). In sostanza sospendono l’attività lavorativa, ma mantengono il posto di lavoro.
Tuttavia l’aspettativa dal lavoro cambia significato a seconda dei casi, diventando retribuita o non retribuita.
Quali sono i motivi personali e non per aspettativa?
Si chiamano “imprevisti della vita” e sono quelle situazioni che ci costringono a modificare la nostra routine e a cambiare le nostre priorità.
Non importa quanto si abbia studiato e/o faticato per trovare un’occupazione o per affermarsi nel proprio settore: l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.
L’aspettativa diventa lo strumento per sospendere il rapporto lavorativo senza perdere il posto di lavoro. Quali sono i motivi personali e non per aspettativa? La maternità, l’infortunio, la malattia, le contingenze familiari e molte altre situazioni previste dalla Legge di riferimento.
Aspettativa retribuita e non retribuita
La Legge stabilisce le regole per prendere l’aspettativa dal pubblico impiego o da una realtà privata, stabilendo la possibilità di essere retribuiti o meno nel periodo di congedo.
Ma allora chi ha diritto all’aspettativa retribuita? E quando si può chiedere l’aspettativa retribuita?
Aspettativa per Motivi familiari
Il congedo per motivi familiari gravi come morte di un congiunto, assistenza di un familiare (genitore, coniuge, fratello o sorella, nuora, suocera o figlio) o un disagio grave personale può durare anche due anni. Tuttavia si tratta di un’aspettativa non retribuita.
Assistenza
È possibile chiedere un’aspettativa retribuita se si deve prestare assistenza a familiari e congiunti con handicap, ma il congedo non può durare oltre i due anni.
Motivi personali
I motivi personali non possono essere associati ai “motivi familiari” e per questo non sono disciplinati dalla Legge, ma dai CCNL di ogni categoria.
L’aspettativa dei metalmeccanici così come l’aspettativa di chi lavora a scuola per esempio non è retribuita e dura al massimo 12 mesi (anche frazionati), ma nel pubblico impiego i mesi di congedo vengono calcolati in un triennio di riferimento.
Formazione
I lavoratori con all’attivo perlomeno 5 anni di servizio continuativo nella stessa realtà possono chiedere il congedo anche per conseguire la licenza un titolo di studio o frequentare un corso di formazione, ma accedono a un tipo di aspettativa non retribuita. Questo congedo può durare al massimo 11 mesi nell’ambito della stessa vita lavorativa e può essere anche frazionato.
Diverso è il caso della richiesta di aspettativa per dottorato di ricerca per tutta la sua durata da parte di un dipendente pubblico: il congedo può essere retribuito se non prevede l’assegnazione di una borsa di studio.
Ricongiungimento coniuge
Esiste il congedo (non retribuito) per ricongiungimento con il coniuge che vive in un altro Paese, ma è riservato ai dipendenti pubblici. Può essere richiesto quando non ci sono le condizioni di un trasferimento.
Volontariato
Il volontariato è un’attività seria e per tanto i CCNL prevedono la possibilità di chiedere un congedo temporaneo (variabile in base alla categoria).
Questo tipo di aspettativa può essere retribuita soltanto se si fa volontariato presso un’associazione presente nell’elenco della Protezione Civile.
In questi casi la durata cambia a seconda del tipo di volontariato: da 30 g consecutivi a 90 giorni in un anno per situazioni di calamità (allungabile da 60 a 180) e da 10 giorni consecutivi ai 30 giorni l’anno per formazione e simulazione di piani di emergenza.
Carica pubblica
La Legge stabilisce la possibilità di chiedere un congedo non retribuito (ma calcolato per quanto riguarda scatti di anzianità e contributi all’ente previdenziale) in caso di elezione a carica pubblica.
Altra attività
È possibile chiedere l’aspettativa per avviare un altro lavoro di tipo professionale o imprenditoriale, ma soltanto in caso di pubblico impiego. Tuttavia non è retribuita.
La durata del congedo dal pubblico impiego varia da poche settimane fino a 12 mesi, ma può essere frazionata nel tempo.
Come mettersi in aspettativa?
Abbiamo ripetuto più volte l’espressione “chiedere l’aspettativa”: ma a chi s chiede? È sufficiente inviare una domanda al datore di lavoro o all’ufficio delle Risorse Umane (se presente).
Non bisogna aspettarsi necessariamente un esito positivo, ma il datore deve motivare il rifiuto di tale diritto previsto dalla Legge e/o dai CCNL.
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