In molti sognano di prendersi una pausa dalla scuola o dal lavoro per ritrovare se stessi, viaggiare e fare esperienze nuove. In pratica vorrebbero vivere un anno sabbatico. Ma cosa significa veramente?
Qualcuno lo sogna mentre qualcun altro riesce a trasformare il sogno in realtà: l’anno sabbatico è un anno di pausa/riposo da tutto quello che si fa normalmente.
Per esempio, capita che uno studente si prenda un anno sabbatico da scuola o dall’università per viaggiare, fare altre esperienze o schiarirsi le idee.
E ancora, l’anno sabbatico per i docenti rappresenta l’occasione impiegato per aggiornarsi, fare ricerca o dedicarsi ad altre attività inerenti alla docenza.
In realtà esistono anche dei casi in cui si può parlare di anno sabbatico religioso per i sacerdoti o anno sabbatico in amore per le coppie.
Anno sabbatico, il significato
Nel senso comune l’anno sabbatico assume il significato di un periodo di pausa in cui una persona si stacca dalle attività abituali (e anche dai rapporti interpersonali).
In questo periodo, quindi, gli impegni e le incombenze lasciano spazio a un momento di riflessione destinato potenzialmente a migliorare la vita privata e la sfera professionale.
Cosa si può fare in un anno sabbatico? È possibile conoscere se stessi, viaggiare, approfondire interessi o inseguire un sogno.
Perché si chiama anno sabbatico?
L’anno sabbatico (e non sabatico) è legato al significato di Shabbat (Sabato), vale a dire il giorno di riposo per il popolo ebraico.
Oltre a ciò, l’espressione è legata a un’antica tradizione degli ebrei di far riposare la terra ogni sette anni in modo da renderla più produttiva e rigogliosa negli anni successivi.
Quando si può chiedere l’anno sabbatico?
I docenti non sono gli unici a poter chiedere l’anno sabbatico: stando alla Legge n. 53 del 2000, infatti, qualsiasi dipendente pubblico o privato può chiedere questo periodo di pausa, purché abbia accumulato perlomeno cinque anni di anzianità all’interno della stessa realtà lavorativa.
La richiesta del lavoratore deve essere supportata da un progetto esplicativo nel quale viene esposta una certa pianificazione. Dal canto suo, però, l’azienda può decidere se accordare o meno tale periodo.
Quanto costa un anno sabbatico all’azienda? Il dipendente viene retribuito in caso di un esito positivo? A grandi linee è discrezione del datore se continuare o meno a pagare il dipendente (in parte o interamente).
Prendersi un anno sabbatico al lavoro, tuttavia, esclude la possibilità di svolgere un altro lavoro retribuito o accumulare ferie o contributi.
Anno sabbatico: vantaggi e svantaggi
L’anno sabbatico porta con sé una serie di vantaggi e svantaggi, proprio come tutte le decisioni della nostra vita.
Tra i vantaggi di prendersi un anno sabbatico a scuola o all’università c’è quello di trasformare la pausa in un’occasione per assumersi responsabilità, provare l’indipendenza e subire le conseguenze “da grandi”.
In ambito lavorativo può aiutare a capire chi siamo, cosa vogliamo fare e dove stiamo andando. Non a caso molti decidono di chiudere con il passato e dedicarsi a qualcosa di affine o di diverso scoperto proprio durante il periodo di pausa.
Un altro vantaggio dell’anno sabbatico è senza dubbio la possibilità di viaggiare, imparare una nuova lingua esplorare nuovi modi di vivere. Non manca chi ne approfitta per fare del volontariato.
Ma quali sono gli svantaggi? In pole position c’è l’aspetto economico, visto che il datore di lavoro può non accettare la richiesta e/o accordare un indennizzo economico. Vale lo stesso per gli studenti che solitamente non riescono a trovare i fondi sufficienti per mantenersi durante tale periodo.
Inoltre la pausa dallo studio allunga i tempi necessari al raggiungimento del traguardo accademico mentre l’allontanamento dagli impegni lavorativi crea un vuoto nel curriculum vitae che rischia di influenzare l’opinione dei recruiter.
Il distacco da scadenze, pressioni e responsabilità potrebbe comportare una perdita di mordente, rendendo meno facile l’eventuale ritorno alla normalità. In più, dopo un anno in viaggio, potrebbe essere difficile tornare all’ambiente culturale e sociale di partenza.
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