Partorire non è una passeggiata. È una cosa naturale, certo, ma questo non significa che sia facile o che tutte le donne siano disposte ad affrontare il parto. Esiste, infatti, la tocofobia, ovvero la paura del parto.
Non si tratta, in realtà, di una semplice paura. Partorire è doloroso e difficile, quindi è chiaro che ogni donna ne abbia in qualche modo paura. La tocofobia è invece quella condizione che genera uno stato ansioso.
Gli stati d’ansia si presentano insieme agli altri sintomi tipici del primo trimestre. Uno studio inglese ha confermato che il 20% delle donne incinte soffre di questo disturbo, che rischia di compromettere la serenità della gestante durante l’intero periodo di gravidanza.
Tocofobia sintomi e etimologia
Il termine tocofobia deriva dal greco tokos che appunto vuol dire parto. La paura si presenta sotto forma di forte ansia relativa al momento del parto, oppure come una paura di morire durante il parto. Quando si parla di tocofobia, sintomi principali possono essere tutte le somatizzazioni dell’ansia. Da uno stato ansioso perenne alla presenza di incubi notturni fino all’insonnia.
Per le donne la cui fobia è rivolta alla paura del dolore, la scelta di un parto cesareo può rappresentare un modo per tenere a bada gli stati ansiosi. Purtroppo, però, in Italia non è possibile programmare un cesareo senza condizioni cliniche che lo richiedano, quindi la paura non può essere sedata completamente. Tra l’altro, anche con la tocofobia cesareo ed epidurale non è detto che possano sempre effettuati, perché ogni parto è unico e ogni situazione di evolve diversamente.
Primaria e secondaria
Si individuano due tipologie di tocofobia. La tocofobia primaria è quella che insorge prima del parto, durante le prime settimane di gravidanza, e che dunque genera uno stato ansioso dovuto alla paura dell’ignoto.
La tocofobia secondaria, invece, è quella che insorge nelle donne che hanno già avuto un parto difficile e sono dunque segnate dall’esperienza traumatica. Questo tipo di stato viene collegato al disturbo da stress post-traumatico, perché un parto difficile, doloso e magari accompagnato dall’inaccettabile violenza ostetrica che fin troppe donne vivono, può rappresentare una vera e propria esperienza traumatica.
Viene identificata anche un altro tipo di tacofobia, anche se in realtà si tratta di una condizione che non è collegata alle precedenti, ovvero la paura del parto prima del concepimento. Le donne che ne soffrono possono decidere di non avere figli, di ricorrere alla gestazione per altri o di adottarli. In questi casi, le scelte di nessuna donna vanno mai giudicate.
Tocofobia: come superarla
Le fobie non sono cose da prendere sotto gamba, ma vere e proprie condizioni psicologiche che hanno bisogno della giusta attenzione. Un percorso di psicoterapia è sempre il modo migliore di cominciare, soprattutto se la gravidanza è già in corso e la futura mamma ha bisogno di aiuto per affrontare l’inevitabile parto.
Scegliere l’ospedale che più fa sentire a proprio agio, seguire corsi pre-parto e avere il supporto di partner e familiari può aiutare. L’importante è non sminuire mai queste paure e non giudicare mai le donne che ne soffrono.
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